La SuperCella dei Frati Savonarola & Bartolomeo, è la più importante location delle Celle dei Frati e nasce dalla fusione della Cella di Fra’ Savonarola e con la Cella Fra’ Bartolomeo.
La SuperCella è la più grande e spettacolare Cella dei Frati al Castello di Montalbano con i suoi 24 mq, la sua grande vasca idromassaggio a doppia testata circondata da due muri in pietra faccia a vista, le sue tre finestre sullo skyline di Firenze, il letto rotondo, il bagno di design con pareti in vetro trasparente e satinato e speciali effetti led, il pavimento in parquet di legno massello e l’intradosso del solaio in volterrane in cotto antico a vista.
SuperCella dei Frati Savonarola & Bartolomeo, l’unica con l’Angelo custode di coppia!
All’interno della stanza, una grande vasca idromassaggio ad angolo per la coppia e un futuristico bagno con pareti di vetro.
La Cella dedicata ai Frati Savonarola e Bartolomeo è la più grande tra le Celle dei Frati.
Il letto è un grande cerchio di 220 cm che campeggia di fronte alla parete di pietra faccia a vista trattata.
La Cella è dedicata ai Frati Savonarola e Bartolomeo, le cui sorti sono state profondamente legate al Convento di San Marco di Firenze.
Fra’ Savonarola, originario di Ferrara, si era dedicato in gioventù agli studi di filosofia, musica e medicina ma ben presto si votò allo studio della teologia e alla religione. Giustificò la sua scelta alla famiglia scrivendo di aver visto “l’infinita miseria degli uomini, gli stupri, gli adulteri, le ruberie, la superbia, l’idolatria, il turpiloquio, tutta la violenza di una società che ha perduto ogni capacità di bene…”. Prese i voti dell’ordine domenicano e approfondì i suoi studi teologici fino ad approdare al Convento di San Marco di Firenze, dove passò gran parte della sua vita.
Fra’ Bartolomeo, in gioventù, era entrato nella bottega fiorentina del pittore Cosimo Rosselli e il suo primo stile s’ispirava a Domenico detto il Ghirlandaio e al celeberrimo Leonardo da Vinci, dal quale aveva appreso l’arte del chiaroscuro.
Bartolomeo dipinse il celeberrimo ritratto dell’ammirato Savonarola, tutt’oggi esposto nel Museo di San Marco.
Dopo la morte dello stimato Savonarola, la vocazione lo spinse a farsi frate.