Le Celle dei Frati sono pensate per farsi strabiliare da uno dei panorami più sensazionali di una delle città più belle e più importanti del mondo e per cullarsi nella meditazione facendosi calamitare dal loro infinito silenzio.
La stanza è raccolta, intima, meditativa. È perfetta per il soggiorno di un singolo o di una coppia che ama raccogliersi in un nido unico e privato.
La Cella dedicata a Fra’ Bartolomeo è la più piccola tra le Celle dei Frati.
Il letto è alla francese, il muro in pietra circonda come una cornice la finestra da cui si gode un panorama spettacolare.
La Cella dei Frati n° 2 è dedicata a Fra’ Bartolomeo, eccelso pittore e frate domenicano, originario proprio di Firenze.
In gioventù era entrato nella bottega fiorentina del pittore Cosimo Rosselli e il suo primo stile s’ispirava a Domenico detto il Ghirlandaio e al celeberrimo Leonardo da Vinci, dal quale aveva appreso l’arte del chiaroscuro.
Quello in cui Bartolomeo si avvicinava all’arte, era il periodo in cui il frate domenicano Girolamo Savonarola, priore del convento di San Marco, esercitò una forte e severa influenza sulla moralità di Firenze, denunciando la degenerazione dei costumi e predicando la riforma della Chiesa e della classe politica ritenute corrotte.
Per questo motivo le sue successive opere furono esclusivamente a tema religioso.
Bartolomeo dipinse anche un celeberrimo ritratto dell’ammirato Savonarola a tutt’oggi è esposto nel Museo di San Marco.
Dopo la morte dello stimato Savonarola, la vocazione lo spinse a farsi frate.